
Miei Cari,
Finalmente il nuovo vescovo è tra noi. Lo abbiamo atteso da diverso tempo, dopo la fulminea scomparsa di don Gino. Chi è? Lo conosciamo? Un po’ sì. Anzi lo attendevamo prima dello stesso don Gino e il nostro Gruppo Famiglia beneficiò di una giornata di spiritualità da lui presieduta nell’anno 2000 a Calentano. Ripeterà i gesti di Don Tonino? Noi ce lo auguriamo anche se non ha i carismi di lui. I carismi sono personali e sono anche il frutto della propria specifica cultura, della particolare sensibilità, del dono di Dio. È certo però che egli è stato mandato per fare l’unità della comunità, della Diocesi e aiutare ad aprire la comunione tra le varie parrocchie e i gruppi dei fedeli. Però dobbiamo intenderci. L’unità è un risultato. Non la fa il Vescovo da solo, alzando ed imponendo il pastorale. Non è un atto meccanico. Ma un atto libero e della comunità: quindi qualcosa che fa il vescovo e particolarmente i membri di essa, non solo aprendoci all’obbedienza di indirizzi pastorali dati dal vescovo, ma anche offrendo quello che scaturisce dalla propria interiorità quale contributo della crescita della propria personalità. Quindi al vescovo don Mimmo che arriva vanno presentati i doni di un contributo parrocchiale, perché egli possa raccogliere
, consacrare e sigillare una unità che viene dalla base e che in lui acquista il carattere dell’unità della Chiesa. L’offerta più significativa che potremo offrirgli è quella dell’impegno di ognuno e dei vari gruppi esistenti in parrocchia: da quello degli adulti, dei giovani di A.C.I., del gruppo famiglia, da quello Eucaristico o di P. Pio al Cammino Catecumenale o dal sodalizio di S. Rocco o l’Associazione della Madonna del Buon Consiglio. Ognuno di noi cresce chiudendosi nel silenzio, contemplando Cristo, aderendo a Lui, allargando il proprio cuore verso le dimensioni del Cuore di Cristo, come affermava Santa Caterina Volpicelli alle sue Ancelle. Tale dilatazione del sentire avviene dentro di sé, ma a contatto intimo con il Signore. È alla radice della comunione con gli altri, con la collaborazione e la solidarietà. Può essere

Don Vincenzo