Chiedo umilmente di farmi spazio! Nel mio cuore ci siete già, vi sento come il più bel dono che Dio mi ha fatto, all’inizio di questo nuovo anno! Vi saluto tutti e ciascuno, con particolare affetto! Cammineremo insieme, senza perderci di vista; nella cooperazione e nella condivisione di ciò che siamo e abbiamo; sempre, nella carità e nella verità; nell’umiltà e nell’autenticità! Di noi devono tacere le parole e parlare le opere! Di ognuno, il Padre celeste deve poter ripetere ciò che ha detto sulle rive del Giordano di suo Figlio: In te ho posto la mia compiacenza! (Lc 3, 22). Sosteniamoci gli uni gli altri, gareggiando nella stima e nella benevolenza reciproca! “L’amore tutto vince”, afferma San Giovanni della Croce!
Siamo chiamati a un’opera difficile, non impossibile: attirare la benevolenza del Signore sul nostro modo di vivere, di agire, di accoglierci e di amarci! Procediamo con esultanza nella sequela del maestro Gesù Cristo! Coraggio! Come i pastori e i Magi diffondiamo la Luce che è Cristo in tutti quegli ambiti di vita che la Provvidenza ci indicherà! Gli altri devono stupirsi, meravigliarsi del modo nuovo e rinnovato del nostro essere e del nostro apparire! L’Anno Giubilare della Misericordia deve accelerare la nostra marcia verso la conversione personale e la santità! A tutti rivolgo, come mio primo saluto, quello che fu, invece, l’ultimo saluto di monsignor Bello: Vi voglio bene! Pregate tanto per me! A presto!», conclude monsignor Cornacchia.