Purtroppo capita che anche certi
sacerdoti o frati dicano delle cose
che offuscano l’immagine di Dio.
È quanto è accaduto qualche tempo fa,
quando a Radio Maria, la radio di padre
Livio Fanzaga, nota per le sue posizioni
tradizionaliste, padre Giovanni Cavalcoli
ha affermato che il terremoto che ha
colpito il centro Italia è il castigo di Dio per
le unioni civili.
Padre Cavalcoli è stato sospeso da Radio
Maria ed è stato redarguito dalla Santa
Sede.
In effetti il Dio di Cristo non è il Dio che
castiga gli uomini per i loro peccati, ma è
il Dio che punta alla redenzione dell’uomo,
al recupero alla vita di colui che pecca
o ha peccato. Emblematica al riguardo
è la parabola del Padre misericordioso
(Lc 15, 11-32), che non bastona il figlio
degenere, ma che lo accoglie: «Quando
era ancora lontano, suo padre lo vide,
ebbe compassione, gli corse incontro,
gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli
disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e
davanti a te; non sono più degno di essere
chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai
servi: “Presto, portate qui il vestito più
bello e fateglielo indossare, mettetegli
l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete
il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e
facciamo festa, perché questo mio figlio
era morto ed è tornato in vita, era perduto
ed è stato ritrovato”. E cominciarono a
far festa». Potremmo anche richiamare
la parabola della pecorella smarrita (Lc
15,4-7). Il Signore è quindi sempre pronto
al perdono e a donare il suo spirito a chi
glielo chiede. Lui stesso ha detto di essere
Fermento venuto per i malati e non per i sani, quindi
le affermazioni apocalittiche di padre
Cavalcoli non trovano appigli nei Vangeli,
anzi equiparano il Dio di Gesù ad un dio
capriccioso ed instabile, vendicativo
e giustiziere, geloso della felicità degli
uomini. Non ci siamo. Se seguissimo
la logica di padre Cavalcoli potremmo
sostenere la tesi che ogni croce (malattia)
viene da Dio ed è il suo castigo, mentre
Dio non manda nessuna croce, è vicino
a chi è in croce a causa delle sofferenze
legate alla nostra natura umana, fragile e
precaria. Nei Vangeli sono descritti episodi
di prodigi e guarigioni operati dal Signore,
per cui come potrebbe Dio spargere croci
e poi sanare, guarire? Non sarebbe un dio
stravagante, matto? Non siamo figli di un
dio pazzo. I terremoti ci sono sempre stati,
come ci sono state alluvioni, disgrazie,
uccisioni di massa. Il mondo sarebbe finito
da un pezzo se il Signore avesse voluto
punire l’umanità per i suoi peccati. Invece
egli aspetta pazientemente che l’albero
dia il suo frutto, lo pota, se ne prende cura
come una madre si prende cura della sua
creatura.
Quindi, non diamo retta a certe visioni
terribili di Dio. Piuttosto convertiamoci
ogni giorno alla sua Parola salvifica,
preghiamo e rispondiamo al suo amore
gratuito usando misericordia e carità
verso tutti. Il giudizio non spetta a noi,
ma a colui che ci conosce meglio di
qualunque altro.
S. B.