IL MONDO CAMBIA… E LA PARROCCHIA?

All'inizio del nuovo anno pastorale, il Vescovo ci fa dono di un Convegno sul ruolo della parrocchia nella nuova evangelizzazione. Credo che alcune riflessioni potranno bene orientarci su questo tema sul quale peraltro siamo tornati in passato più volte non per crogiolarci su una realtà insostituibile quanto per rivitalizzarla dall'interno e abilitarla sempre più verso la nuova evangelizzazione, come più volte il Papa e i vescovi ci hanno stimolato a fare. Se difatti urge sempre più, porre la nuova evangelizzazione al centro dell’ansia missionaria della Chiesa, nuova nei metodi, nell'ordine, nel linguaggio, la parrocchia può e deve svolgere un ruolo da protagonista. Ci si è chiesto difatti: “Il mondo cambia... e la Parrocchia? Essa, disegnata nella sua fisionomia appare come ultimo decentramento della Chiesa e, soprattutto, come presenza della medesima nel territorio, dove gli uomini vivono e intersecano relazioni tra loro e attorno a Cristo: tale relazione, pertanto, - affermava Mons. Romeo, Nunzio Ap. in Italia- prima ancora di essere “fatto sociologico” è “evento teologico”. E se la Chiesa nasce dal bisogno di comunicare l’esperienza di fede vissuta con Cristo, la parrocchia si configura come la Comunità dei credenti che garantiscono in un determinato territorio la testimonianza di un’esperienza di salvezza integrale dell’uomo. Per cui l’attività missionaria, l’uscire cioè fuori dal perimetro parrocchiale, l’incontro con il non credente e la comunicazione della fede debbono con chiarezza costituire l’impegno primario di una parrocchia intorno al quale si costruisce tutto il resto. Ne scaturisce pertanto che la parrocchia che si pone oggi in ascolto delle sfide del mondo contemporaneo in continua trasformazione, è chiamata a divenire casa e scuola in cui si cresce nella fede, che diventa cantiere di formazione, scuola di comunione, punto di speranza, segno del “totalmente altro”, snodo di collaborazione, incrocio di culture, spazio di dialogo, tirocinio di vita cristiana nelle sue molteplici vocazioni. Conclusione: perché la parrocchia diventi avamposto missionario nel suo quartiere, le nuove piste da percorrere e sulle quali non rifletteremo mai abbastanza sono l’evangelizzazione, il laicato, la formazione, il territorio, l’inculturazione, la comunicazione, la comunità. Se vogliamo - ricordava un vescovo -, la parrocchia è oggi chiamata ad essere, come Giona, profeta di Dio in una città pagana. Al lavoro quindi, tutti insieme, e con grande fiducia e speranza nel Signore che fa nuove tutte le cose. Anche noi che a volte ci lasciamo prendere dallo scoraggiamento nel riprendere il cammino. E’ il mio augurio all'inizio di questo nuovo anno pastorale.

d. Vincenzo