OTTOBRE: MARIA, REGINA DEL SANTO ROSARIO

È questo l’invito chiaro della Vergine affinché i credenti rafforzino la propria fede e preghino, sì da fermare la diffusione del male e ottenere la conversione degli atei. Senza dubbio il Rosario, in seguito alle tante sollecitazioni di Maria, è una delle più efficaci preghiere cristiane e, nella storia, non solo i santi, ma tutte le persone di fede hanno amato tale preghiera e ne hanno promosso la pratica quotidiana, per rendere grazie alla Madre della Misericordia. Nella realtà contemporanea la recita del Rosario è una supplica corale per superare tutte le perversioni del nostro tempo e salvare la società dove, purtroppo, regnano criminalità, edonismo, indifferenza... Ma Maria è mediatrice di tutte le grazie e, in risposta alla pia pratica della recita del Santo Rosario, chiede al Suo Figlio diletto di aiutare e salvare gli uomini, anche quelli indifferenti e ingrati del Suo sacrificio. Chi crede, attraverso la preghiera, compie un atto di totale affidamento alla Madonna e nello stesso tempo si lascia guidare dalla Sua costante e premurosa presenza. La preghiera del Santo Rosario è il pane che alimenta e sostiene i credenti nel loro cammino sulla terra, perciò, là dove si fa unanime il grido da parte di tutti gli uomini, Maria placa gli “spiriti” bollenti e guerrafondai, ferma le logiche della vendetta, genera armonia e pace. L’uomo ha, dunque, bisogno di recitare il Santo Rosario: un bisogno del corpo e dell’anima, per riparare alle offese e cibarsi della gloria di Dio. Maria, Madre del Figlio di Dio e di tutti gli uomini, desidera che ogni creatura diventi il santuario della vita e dell’amore. “… dal Rosario si può ottenere tutto. È una lunga catena che lega il cielo e la terra. Una delle estremità è nelle nostre mani, l’altra in quelle della Madonna. Finché il Rosario sarà recitato, Dio non potrà abbandonare il mondo, perché questa preghiera è onnipotente al Suo Cuore’’. (S. Teresa del Bambin Gesù). Recitare il Rosario è una vera dichiarazione d’amore e di fede a Maria, al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo: è una forma di dialogo intimo e profondo con chi ama in modo infinito ed eterno e il continuo ripetere l’invocazione “Ave Maria” diventa un colloquio filiale che avvicina a Dio, consente di vivere secondo la Sua volontà, dà il senso del vivere la propria missione sulla terra. Ma, a quale missione è chiamato l’uomo? Sotto gli occhi di tutti ci sono i conflitti in varie parti del mondo: si inneggia alla guerra, si sevizia, si perseguita, si uccide senza pietà, ritenendo sia l’unica strada per risolvere i problemi di convivenza, rimuovendo il principio e il significato dell’essere creature dello stesso universo. L’invito di Maria è dunque disatteso dai più, accecati come sono dall'odio, dall'esaltazione di sé, dall'egoismo sfrenato e dall'indifferenza fredda. È facile prendere le distanze dalle amare realtà che affliggono i fratelli meno fortunati, figli dello stesso Padre. L’.uomo di oggi è sordo al richiamo accorato della Vergine e con il suo considerarsi estraneo ai fatti mette in atto la perfida strategia del fratello che dice al proprio fratello: - Andiamo ai campi! Come non accogliere con zelo e amore filiale l’invito di Maria? Corale dovrebbe essere la risposta, sciogliendo labbra e cuore all'invocazione dolce: “Ave Maria!”.

 A.B.