È questo l’invito chiaro della Vergine
affinché i credenti rafforzino la propria
fede e preghino, sì da fermare la diffusione
del male e ottenere la conversione degli atei.
Senza dubbio il Rosario, in seguito alle tante
sollecitazioni di Maria, è una delle più efficaci
preghiere cristiane e, nella storia, non solo i
santi, ma tutte le persone di fede hanno amato
tale preghiera e ne hanno promosso la pratica
quotidiana, per rendere grazie alla Madre della
Misericordia. Nella realtà contemporanea la
recita del Rosario è una supplica corale per
superare tutte le perversioni del nostro tempo
e salvare la società dove, purtroppo, regnano
criminalità, edonismo, indifferenza... Ma Maria
è mediatrice di tutte le grazie e, in risposta
alla pia pratica della recita del Santo Rosario,
chiede al Suo Figlio diletto di aiutare e salvare
gli uomini, anche quelli indifferenti e ingrati
del Suo sacrificio. Chi crede, attraverso la
preghiera, compie un atto di totale affidamento
alla Madonna e nello stesso tempo si lascia
guidare dalla Sua costante e premurosa
presenza. La preghiera del Santo Rosario è
il pane che alimenta e sostiene i credenti nel
loro cammino sulla terra, perciò, là dove si fa
unanime il grido da parte di tutti gli uomini,
Maria placa gli “spiriti” bollenti e guerrafondai,
ferma le logiche della vendetta, genera armonia
e pace. L’uomo ha, dunque, bisogno di recitare
il Santo Rosario: un bisogno del corpo e
dell’anima, per riparare alle offese e cibarsi
della gloria di Dio. Maria, Madre del Figlio di Dio
e di tutti gli uomini, desidera che ogni creatura
diventi il santuario della vita e dell’amore. “…
dal Rosario si può ottenere tutto. È una lunga catena che lega il cielo e la terra. Una delle
estremità è nelle nostre mani, l’altra in quelle
della Madonna. Finché il Rosario sarà recitato,
Dio non potrà abbandonare il mondo, perché
questa preghiera è onnipotente al Suo Cuore’’.
(S. Teresa del Bambin Gesù). Recitare il Rosario
è una vera dichiarazione d’amore e di fede a
Maria, al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo:
è una forma di dialogo intimo e profondo con
chi ama in modo infinito ed eterno e il continuo
ripetere l’invocazione “Ave Maria” diventa un
colloquio filiale che avvicina a Dio, consente
di vivere secondo la Sua volontà, dà il senso
del vivere la propria missione sulla terra. Ma,
a quale missione è chiamato l’uomo? Sotto
gli occhi di tutti ci sono i conflitti in varie parti
del mondo: si inneggia alla guerra, si sevizia,
si perseguita, si uccide senza pietà, ritenendo
sia l’unica strada per risolvere i problemi
di convivenza, rimuovendo il principio e il
significato dell’essere creature dello stesso
universo. L’invito di Maria è dunque disatteso
dai più, accecati come sono dall'odio,
dall'esaltazione di sé, dall'egoismo sfrenato
e dall'indifferenza fredda. È facile prendere le
distanze dalle amare realtà che affliggono i
fratelli meno fortunati, figli dello stesso Padre.
L’.uomo di oggi è sordo al richiamo accorato
della Vergine e con il suo considerarsi estraneo
ai fatti mette in atto la perfida strategia del
fratello che dice al proprio fratello: - Andiamo
ai campi!
Come non accogliere con zelo e amore filiale
l’invito di Maria? Corale dovrebbe essere
la risposta, sciogliendo labbra e cuore
all'invocazione dolce: “Ave Maria!”.
A.B.