Dalla prima pagina della
Bibbia con i «cherubini
dalla fiamma della spada
guizzante», posti a
guardia del giardino
dell’Eden, fino alla folla
angelica che popola
l’Apocalisse, le Sacre
Scritture sono animate
dalla presenza di queste
figure sovrumane ma non
divine, la cui realtà era
nota anche alle culture
circostanti a Israele, sia
pure con modalità
differenti.
Il nome stesso ánghelos,
ne denota la funzione:
significa, infatti,
“messaggero”. Da qui è
possibile intuire la
missione e, per usare
un’espressione del
filosofo Massimo
Cacciari, la “necessità”
(L’angelo necessario è il
titolo di un suo libro) di
questa figura biblica,
affermata ripetutamente
dalla tradizione giudaica e
cristiana, confermata dal
magistero della Chiesa nei documenti conciliari (a partire dal‘Credo
di Nicea del IV secolo) e pontifici e accolta nella liturgia e nella pietà
popolare.
Il compito dell’angelo è
sostanzialmente quello di
salvaguardare la trascendenza
di Dio, ossia il suo essere
misterioso e “altro” rispetto al
mondo e alla storia, ma al
tempo stesso di renderlo vicino
a noi comunicando la sua
parola e la sua azione, proprio
come fa il “messaggero”.
La funzione dell’angelo‘è,
anche, quella di rendere quasi
visibili e percepibili in modo
mediato la volontà, l’amore e la
giustizia di Dio, come si legge
nel Salterio: «L’angelo del
Signore si accampa attorno a
quelli che lo temono e li
salva… Il Signore darà ordine
ai suoi angeli di custodirti in
tutti i tuoi passi; sulle loro mani
ti porteranno perché non
inciampi nella pietra il tuo
piede». Si ha qui l’immagine
tradizione dell’“angelo
custode”, bene raffigurata
nell’angelo Azaria-Raffaele del
libro di Tobia.
Il compito dell’angelo è,
ancora, quello del mediatore
tra l’infinito di Dio e il finito
dell’uomo e questa funzione la
espleta anche per Gesù Cristo.
Come scriveva il teologo Hans
Urs von Balthasar, «gli angeli
circondano l’intera vita di
Gesù, appaiono nel presepio
come splendore della discesa
di Dio in mezzo a noi;
riappaiono nella Risurrezione e
nell’Ascensione come
splendore dell’ascesa di Dio».
La loro è ancora una volta la
missione di mettersi vicini
all’umanità per svelare il
mistero della gloria divina
presente in Cristo in un modo
che non ci accechi come
sarebbe con la luce divina
diretta.
A.C.