PIAZZA CASTELLO E IL MANDATO DI DON TONINO

Il 20 aprile del 1993, dopo una lunga malattia, spirava l’amato don Tonino Bello. La Comunità tutta del SS. Redentore lo ricorda con rinnovato ed imperituro affetto, mentre rammentiamo le parole che ci rivolse, una sorta di mandato/missione, quello di uscire dalla sacrestia, dal tempio, per incontrare sulle pubbliche vie i nostri fratelli e le nostre sorelle, per intrattenersi con loro, ascoltarne i bisogni, condividerne le gioie e le speranze. Questa modalità di essere Chiesa trae nuovo vigore dal comportamento di papa Francesco, il quale non disdegna di incontrare la gente, specie quella parte di essa, sempre più consistente, che versa in condizioni di disagio. Don Tonino ci invitò quindi ad uscire dall’edificio per edificare i nostri fratelli e sorelle. Pochi giorni fa è stata restituita alla cittadinanza piazza Castello, ristrutturata dopo molti anni di promesse andate a vuoto. Le opinioni sui lavori di rifacimento divergono, vi sono i favorevoli e i contrari, coloro che disprezzano e coloro che apprezzano. A noi sembra che la rinnovata piazza Castello, su cui si affaccia il SS. Redentore, sia un’opera da apprezzare e di cui va dato atto all’Amministrazione comunale. La zona circostante, quindi anche piazza Cavallotti, sarà isola pedonale, ed è un piacere assistere sin d’ora allo scorazzare libero e sereno dei ragazzi, al passeggio dei nostri concittadini, ad una piazza che si riempie di gente che si incontra, dialoga, parla. La piazza è un luogo di aggregazione e che favorisce l’aggregazione nonché il nostro impegno a restare fedeli in qualche modo al mandato che ci fu conferito da don Tonino: “Comunità del Redentore, esci sulla Piazza per ascoltare l’ordine del giorno che la gente ti detta...”. È una piazza che è ritornata a vivere, checché ne pensi il critico d’arte Vittorio Sgarbi, del quale comunque rispettiamo il pensiero, espresso forse in modo poco ortodosso e civile. Per conto nostro, vigileremo su piazza Castello, la frequenteremo più spesso e volentieri, mettendo concretamente in atto quanto don Tonino ci suggerì sulla scia del suo personale esempio di uomo che amava chiamare per nome tutti coloro che incontrava.

 Il Consiglio Pastorale Parrocchiale



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