la Pasqua è un momento troppo importante e decisivo per non lasciare traccia nello spirito umano, né può non dire all’uomo angosciato e ferito nelle sue più profonde certezze la parola di speranza e di coraggio che lo solleva e lo rianima. Ancora una volta il canto dell’Alleluja e l’annuncio della risurrezione, il ricordo sempre vivo e sempre nuovo del Cristo che ritorna tra i suoi dopo lo scandalo della sua condanna e della sua morte in croce, risuona all’umanità come un canto di vittoria, come un segno di liberazione e di salvezza. Ancora una volta il mistero pasquale mette in risalto il valore della fede, il suo posto fondamentale nella vita del credente, la necessità urgente di una coerenza sempre più coraggiosa e decisa. È questa l’ora della fede in cui solo la Parola di Dio può illuminare la ricerca dell’uomo chiuso nei suoi ragionamenti e nelle sue esperienze limitate e soffocate nel piccolo orizzonte sensibile. Perché capire Gesù Cristo non è effetto di alta intelligenza o di particolare sensibilità: è l’effetto di una esperienza di vita! Il Cristo risorto annuncia all’uomo di sempre la certezza di una vita che va al di là della morte e di ogni morte e offre all’uomo il coraggio di credere a ciò che non vede, ma di cui avverte un estremo bisogno. La fede nel Cristo risorto riporta l’umanità a guardare più in alto e a trovare la forza, la voglia, i mezzi per risalire dall’abisso e cominciare un’epoca nuova, l’epoca dei figli di Dio. Ricordiamo, miei Cari, che la Risurrezione non è semplicemente il risvegliarsi del Corpo di Gesù chiuso nel sepolcro: è questo trapasso costante dalla morte alla vita che Egli ha operato. Ma io credo comunque che della risurrezione non possiamo parlarne adeguatamente: non possiamo che crederla. Sul punto di riaccendere il cero pasquale e intonare il canto dell’alleluja ricordiamo che ogni attimo della nostra esistenza è festivo e che il senso della Pasqua che celebriamo o è in tutti gli attimi o è un’illusione. Se anche di noi si potesse dire come di Gesù: «Camminò fra gli uomini facendo del bene e liberando tutti»! Questa è già una risurrezione, così come ogni miracolo che Gesù ha compiuto non è stato se non l’anticipazione dell’ultimo, la risurrezione. Sia così per ciascuno di noi: è questo il mio augurio!
Don Vincenzo
- 24 aprile - 40° Anniversario di Sacerdozio del nostro Vescovo Don Mimmo
A lui vicinanza di preghiera e affetto per il suo servizio tra noi