IL MESSAGGIO DI FATIMA
Ho avuto modo, nello scorso
numero di “Fermento”, di
annunciare l’arrivo, nella nostra
Comunità parrocchiale, della
venerata immagine della Madonna
Pellegrina del Santuario di Fatima, che vi
sosterà dal 29 luglio al 4 agosto. La
chiesa del SS. Redentore sarà l’unica
tappa pugliese del simulacro mariano
tanto caro ai fedeli, per cui auspichiamo
che ad accoglierla ci siano non soltanto i
fedeli ruvesi, ma anche quelli dell’intera
Diocesi.È bene, quindi, soffermarsi sul
messaggio centrale che la Vergine Maria
ci diede, apparendo ai tre pastorelli,
Lucia, Giacinta e Francesco:‘pregare e
fare sacrifici per la conversione del
mondo e la salvezza delle anime. Un
particolare non va sottovalutato, e cioè
che le apparizioni della Vergine furono
precedute dalla apparizione di un angelo.
Lo racconta la stessa Lucia dos Santos
nelle sue memorie. Ella vide una
misteriosa figura “simile ad una statua di
neve”. Fuggita, non volle raccontare nulla
ai familiari, cosa che invece fecero le
compagne con le quali si trovava. Fu per
questo che Lucia preferì recarsi al
pascolo di “Cabeço” con i due cugini,
Francesco e Giacinta. Mentre essi si
riparavano dalla pioggia e giocavano,
apparve nuovamente quella figura, “un
giovane fra i quattordici e i quindici anni,
che il sole rendeva trasparente come se
fosse di cristallo”. Questi invitò i bambini
a pregare, prostrati con lui, in riparazione
delle offese subite da Dio da parte dei
peccatori, e, in particolare, con le parole:
“Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito
Santo, vi adoro profondamente e vi offro
il preziosissimo corpo, sangue, anima,
divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i
tabernacoli della Terra, in riparazione
degli oltraggi, dei sacrilegi e delle
indifferenze con cui Egli stesso è offeso,
e, per i meriti infiniti del Suo Santissimo
Cuore e del Cuore Immacolato di Maria,
vi chiedo la conversione dei poveri
peccatori”. Riapparso nuovamente
nell'estate del 1916, si rivelò come
l’angelo protettore del Portogallo,
ordinando ai pastorelli di fare sacrifici per
la salvezza della loro patria, devastata
dalle guerre civili. Nell’ultima
manifestazione, l’angelo apparve ai tre
pastorelli con un calice ed un’ostia
sanguinante nelle mani. Porse il calice a
Francesco e Giacinta, e ordinò a Lucia di
mangiare l’ostia, dopo di che pregò loro
di fare sacrifici in riparazione degli
oltraggi nei confronti del sacramento
dell’Eucaristia. Scomparso l’angelo, i
pastorelli non ebbero più visioni fino al
1917, quando fecero il loro incontro con
la Madonna a Cova d’Iria. Ora, dalla
lettura di quanto precede, possiamo
delineare un percorso di fede e di opere
personali, per prepararci meno
indegnamente ad accogliere la Madonna
Pellegrina di Fatima.
Lo sintetizzerei in
alcuni punti:
1) la recita frequente del Santo Rosario,
preghiera che la Madonna gradisce
molto, raccomandata, fra gli altri, da
San Pio da Pietrelcina, il quale
scriveva: “Amate la Madonna e fatela
amare, recitate il Rosario e bene.
Satana mira sempre a distruggere
questa preghiera, ma non ci riuscirà
mai: è la preghiera di Colui che trionfa
su tutto e su tutti.”;
2) preghiera all'Angelo Custode e alla SS.
Trinità, in particolare allo Spirito Santo;
3) pregare per la conversione dei
peccatori, senza dimenticare che lo
siamo anche noi;
4) revisione della propria vita alla luce
del Vangelo e del Catechismo della
Chiesa Cattolica, quindi dei rapporti
che abbiamo con noi stessi, con Dio,
con il nostro prossimo, se sono
improntati alla carità, all'amore,
all'accoglienza oppure all'egoismo.
Ricordiamoci che il Signore è presente
nel nostro prossimo, e che ciò che
facciamo al più piccolo dei nostri
fratelli e sorelle‘è fatto a Lui;
5) compiere atti concreti di carità e di
solidarietà, specie verso chi versa in
stato di bisogno. La grave crisi
economica, che sta mietendo molte
vittime, ci obbliga a “mettere mano al
portafoglio” e ad essere generosi;
6) frequenza ai sacramenti della
riconciliazione e della comunione,
adorando il Signore, realmente
presente nell’Eucaristia.
In questo modo, col cuore contrito e
dischiuso alla Parola, possiamo dare il
benvenuto alla Madre Celeste,
presentandoci a Lei in modo dignitoso.
Pensate ad un ospite che giungesse a
casa nostra e la trovasse in disordine.
Che idea si farebbe di noi? Quindi, per
quanto ci è possibile, mettiamo in ordine
la nostra casa interiore. Alla nostra pace
ed ai nostri bisogni ci penserà il Signore,
attraverso Maria, Sua e nostra tenera
Madre.
Salvatore Bernocco