LUCE DEL MONDO


Il nuovo libro-intervista di Papa Benedetto XVI, “Luce del mondo”, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, ha già fatto discutere molto. Il Papa affronta i più importanti temi di attualità e del mondo della Chiesa, come la questione della pedofilia, del matrimonio, dell’omosessualità. Sua Santità ha risposto alle domande dello scrittore e giornalista tedesco Peter Seewald che dal 26 al 31 luglio di quest’anno lo ha intervistato a Castelgandolfo. In particolare ha suscitato interesse ciò che il Papa ha detto sull’uso del profilattico:
“Vi possono essere singoli casi giustificati, ad esempio quando una prostituta utilizza un profilattico, e questo può essere il primo passo verso una moralizzazione, un primo atto di responsabilità per sviluppare di nuovo la consapevolezza del fatto che non tutto è permesso e che non si può far tutto ciò che si vuole. Tuttavia, questo non è il modo vero e proprio per vincere l’infezione dell’Hiv”. Per Benedetto XVI, “è veramente necessaria una umanizzazione della sessualità.
Concentrarsi solo sul profilattico vuol dire banalizzare la sessualità, e questa banalizzazione rappresenta proprio la pericolosa ragione per cui tante e tante persone nella sessualità non vedono più l’espressione del loro amore, ma soltanto una sorta di droga, che si somministrano da sé”.
È evidente che il Papa non ha dato il placet all’uso indiscriminato del profilattico, ma ha parlato di “casi” che ne giustificano l’uso, ma per una finalità etica: l’umanizzazione della sessualità. Secondo il Papa va compiuto un salto di qualità dal fenomeno dell’uso e consumo del sesso, della genitalizzazione della sessualità, all’amore responsabile dentro cui il sesso gioca un ruolo unitivo e procreativo secondo il disegno di Dio.
Alcuni hanno strumentalizzato le parole del Papa, scrivendo di aperture o di progressi nell’ambito della morale sessuale, semmai soffermandosi sulla prima parte ma non anche sulla seconda, che spiega e chiarisce il suo pensiero. Poiché l’unione dei corpi è un atto d’amore, è cioè di donazione di sé all’altro, l’uso indiscriminato di un contraccettivo lancia un messaggio di segno opposto, cioè di cosificazione dell’altro, inteso come oggetto e non come persona. Da questa visone materialistica derivano molti mali, fra cui la promiscuità, il dilagare di talune malattie, lo sfibramento del tessuto familiare, sottoposto a notevoli tensioni proprio a causa della sessualizzazione dei costumi.
Non si tratta quindi di rinunciare al sesso, ma di farne veicolo di elevazione morale e di donazione di sé, traguardi che si raggiungono se si vive una sana e feconda spiritualità.

Salvatore Bernocco

Spettacolo senza spiritualità

Il recente spettacolo di Avetrana lascia perplessi: su un delitto perpretato in modo orrendo, i riflettori si accendono sulle persone possibili autori: su di loro ogni ricerca, ogni sospetto, ogni parola, ogni gesto per carpirne responsabilità ed altro.
Un silenzio totale si è fatto sulla ragazza uccisa: nessuna riflessione sulle sue doti, sulla sua giovane età, sul significato della tempesta assassina che ha sradicato la sua vita, sul valore di una giovinezza piegata come fragile stelo, sul significato di una vita terrena strappata ma trapiantata dal tempo all’eternità.
Tutto questo linguaggio è stato scaricato dai mass-media che ancora oggi tengono banco e forte audience.
Se si eccettua l’ora dei funerali quando il segno della spiritualità ha irrorato la bara della quindicenne, il restante tempo è stato incapsulato in un desolante commento di ipotesi, dimenticando che anche queste ore di ferocia umana devono esser commentate da un pensiero che rende dignità ai valori della vita.
Solo la voce della madre ha emesso un soffio di spiritualità: “Io credo nella
resurrezione ed allora incontrerò mia figlia”.
Il messaggio spirituale alleggerisce la pesantezza dell’orrido e consente di arginare
il mediatico dei mostri.
Prosegue intanto, in TV, la danza dell’orrendo!

R.F.

Ricordo



La Comunità si raccoglie in preghiera perché il Signore accolga nella sua pace il Card. MICHELE GIORDANO, grande amico del parroco Don Vincenzo e della nostra Parrocchia, onorata dalla Sua presenza nel maggio 2002 per celebrare il 1° Centenario della Chiesa del SS. Redentore.
Si unirà altresì nella Celebrazione in suo suffragio, fissata per l’11 Dicembre.

A U G U R I

Il 7 dicembre di 41 anni fa il Vescovo Mons. Marena ordinava sacerdote il nostro amato parroco Don Vincenzo. L’8 dicembre, Festa dell’Immacolata, Don Vincenzo celebrò la sua Prima Messa. Gli uomini “avranno sempre bisogno di Dio”, e quindi “di sacerdoti”, per cui il sacerdozio cattolico non è una cosa del passato, ma del futuro, scrisse Papa Benedetto XVI ai seminaristi di tutto il mondo dopo la chiusura dell’Anno Sacerdotale. Oggi, soggiunse il Papa, molte persone “pensano che il sacerdozio cattolico non sia una ‘professione’ per il futuro, ma che appartenga piuttosto al passato”. Così non è per diverse ragioni, specie se riflettiamo sulla necessità che ci siano, oggi più di ieri, uomini capaci di indicare una prospettiva spirituale in un’epoca caratterizzata da un ateismo militante, da un relativismo spinto e da un diffuso libertinaggio, dimentica di Dio e lontana dalla Chiesa e dai Sacramenti della salvezza. A Don Vincenzo auguriamo di essere modello di riferimento per il popolo di Dio, di essere un uomo aperto al futuro, di continuare nel suo impegno fattivo di servitore degli uomini, in specie degli ultimi.

Nel Mese

Col pellegrinaggio a Pompei ci introducemmo nel mese di novembre durante il quale la nostra riflessione andò sulla vita che continua oltre la morte; su questo ci istruì il parroco, insieme alle lezioni sul Vangelo che sta proponendoci sul tema: “Gesù e
le donne”. Incontri di verifica e di coordinamento si tennero per catechisti e giovani. Anche i genitori dei ragazzi di catechismo furono intrattenuti dal parroco in preparazione al tempo di Avvento.
Come anche si ebbe la catechesi per le associate alla Madonna del Buon Consiglio. E intanto fervono i preparativi per il Presepe vivente che gli amici del sodalizio di S. Rocco stanno preparando anche per quest’anno. A fine mese, insieme al tempo di Avvento, demmo inizio agli incontri mariani in preparazione alla festa dell’Immacolata, momento forte nella vita della nostra Comunità.
Interessante e benevolmente accolto il Mercatino di Natale, realizzato dalla Caritas parrocchiale. Molto partecipato il Concerto per ricordare il M ° Michele Cantatore nel V anno della sua scomparsa ed eseguito dalle corali di Ruvo sotto la direzione
dei Maestri Rino Campanale e Angelo Anselmi.

Luca