IL PREZZO PAGATO AL DIVORZIO
Alla base dell’attuale crisi del
matrimonio c’è una
gigantesca menzogna che
iniziò a diffondersi a macchia d’olio
sul finire degli anni sessanta del
secolo scorso, e ancora oggi domina
incontrastata. A decenni di distanza
il divorzio libero e incondizionato
mostra tutta la sua drammaticità. A
guardare il crescente verificarsi di
danni gravi che si generano nelle
persone coinvolte, a cominciare dai
minori, appare evidente che il
prezzo che stiamo pagando per
questa cosiddetta “conquista civile”
del separarsi è davvero oltre ogni
logica. A voler entrare nei dettagli di
questo disamore verso la famiglia
non la finiremmo più. Sono
responsabili dell’attuale situazione i
colpi inferti a questa istituzione dalla
cultura secolarizzata, che non fa
conto né della natura, né della
tradizione, né di ogni vincolo che
limiti la libertà personale. La libertà
elevata a criterio assoluto è in buona
compagnia con l’edonismo sfrenato,
la riduzione dell’amore a consumo.
Una strada lastricata di dolore.
L’amore è l’esperienza più
stupefacente e completa che possa
accadere all’uomo in questa vita
terrena. Attraverso la famiglia si
risolvono problematiche
delicatissime, talvolta molto gravi; la
famiglia è uno straordinario luogo di
equilibri per la persona, di crescita
sana, di risposta alle attese
dell’anima umana. Se frana la
famiglia crolla la stessa società civile.
Bisogna però aggiungere che la
famiglia è opera di Dio e della
natura che a Dio si collega. Lo Stato
moderno ci è andato giù pesante
con una legislazione inaccettabile.
I matrimoni celebrati in chiesa
diminuiscono. Lì il rito sacro
augurava agli sposi un amore “finchè
morte non vi separi”, l’arido rituale
civile ne fa la caricatura, dicendo
“finchè la legge non vi separi”.
Ma nessuna legge è abilitata a
definire la famiglia. Questa, e il
matrimonio che la costruisce, non
appartiene ai mutevoli capricci della
politica e della massa. Questo‘è il
problema di base, ma ancor più lo è
l’edonismo sfrenato, che con ogni
mezzo reclama dallo Stato
concessioni fuori logica. La fabbrica
dei divorzi, voluta oltre 40 anni fa
dallo Stato, sta distruggendo la
nostra civiltà.
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ANNO XXVIII - N.325