UNA NUOVA PRIMAVERA DELLO SPIRITO

L’11 febbraio 2013 Papa Benedetto XVI annuncia la sua rinuncia «al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro». Il nono pontefice tedesco nella storia della Chiesa cattolica - l’ottavo fu papa Adriano VI – si ritira sul “monte” a pregare, sceglie la clausura per dedicarsi ad una vita contemplativa del mistero di Cristo, mistero di infinita bellezza e salute. La sua scelta è stata ampiamente discussa ed è stata anche criticata. Può un papa abdicare? Possono esserci due papi? Ci sono dei precedenti. È l’ottavo pontefice a rinunciare al ministero petrino, se si considerano unicamente i casi dei papi Clemente, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII, di cui si hanno fonti storiche attendibili. È quindi possibile che un pontefice lasci il soglio pontificio. Semmai sono le ragioni che divergono ed incuriosiscono. Papa Benedetto XVI ha dichiarato di lasciare perché affaticato: «Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino» (Concistoro dell’11 febbraio 2013). 86 anni sono tanti, ed è umanamente comprensibile che un uomo di questa età non si senta più efficiente, specie se ha sulle sue spalle enormi responsabilità. Il Papa si è rivelato nella sua umanità, nella sua fragilità. È stato umile. Bisogna credergli, e rendono un pessimo servizio alla verità coloro che si ostinano a vedere nelle sue dimissioni chissà quali retroscena, dalla pedofilia allo scandalo Vaticanleaks. Papa Benedetto XVI sarà ricordato come un pontefice saggio e “progressista”. La sua scelta apre nuovi scenari di cui oggi non siamo consapevoli. La nostra speranza è che il nuovo pontefice voglia proseguire l’azione riformatrice e di pulizia della Chiesa intrapresa da Ratzinger. Una nuova primavera dello Spirito è auspicabile. Gli uomini e le donne di oggi mancano di punti di riferimento morali e spirituali, ed il Cristo continua ad essere Via, Verità e Vita non totalmente rivelate. Gli anni a venire ci chiamano ad una testimonianza più sincera e credibile del mistero di Dio, ad un approfondimento delle ragioni della nostra fede. È un compito che spetta ad ogni credente, non solo ai consacrati, i quali, tuttavia, devono dare il buon esempio e prova di limpidezza e di purezza di cuore e di intenti.

 Salvatore Bernocco