sul punto di introdurci nel cammino quaresimale col rito delle Ceneri, mi è venuto di pensare: un rito vuoto di significato o un momento forte per decisioni coraggiose e coerenti?
La quaresima infatti è sempre sinonimo, nel linguaggio cristiano, di «conversione» nel preciso senso di «ritorno» a Dio, alla sua Parola, al suo progetto sull’uomo e sulla sua storia; conversione è l’imperativo di oggi quando ormai è visibile e tragicamente concreto il fallimento di ogni tentativo di salvezza umana al di fuori o contro il messaggio evangelico, quando anche un cristianesimo scolorito e mescolato a tutte le esperienze e diluito nei compromessi quotidiani ha perso ogni credibilità.
Conversione diventa la parola d’ordine che scuote i cristiani assonnati e diventa metro di giudizio di comportamenti e di scelte concrete e quotidiane. Conversione è il valore della quaresima, è decisione coraggiosa e leale, impegno costante, verificato quotidianamente, perenne tensione di verità e coerenza, accettazione attenta della Parola di Dio come nuova strada di salvezza. Conversione esige una trasformazione totale dell’uomo, delle sue vedute e dei suoi gusti. Un primo passo è quello di mettersi sulla disposizione d’animo di volersi convertire; capire che non si può continuare a vivere in modo opaco e impersonale una fede che si annida soltanto in affermazioni di principio subito esaurite; capire che questo nostro cristianesimo che non suscita più nessuna meraviglia - come afferma il card. Tettamanzi- in nessuno e nemmeno in noi, è una maschera di cristianesimo, una contraffazione, un tradimento.
Tornare al Vangelo (di qui il pressante invito alle lezioni sul Vangelo che quindicinalmente si tengono la sera del Venerdì) così come Gesù lo ha vissuto e insegnato all’umanità: questo è il compito urgente che nessuno di noi può sostituire e che solo il cristiano è in grado di assolvere. Questo è il senso di una quaresima, cioè di un cammino verso Gerusalemme e la risurrezione.
Se tali sono i nostri convincimenti accostiamoci a ricevere le ceneri: “convertiamoci e crediamo al Vangelo”.
Buon cammino quaresimale.
Don Vincenzo
Un traguardo significativo per la Diocesi e per Mons. Luigi Martella: dieci anni di episcopato. Un decennio ricco di iniziative e di impegno, attraversato dal filo rosso della inculturazione della fede, che è l’autentica emergenza religiosa di questi nostri tempi, in cui molti si fanno un dio su misura o aderiscono a nessun dio.
Il Dio dei cristiani è stato soppiantato dagli idoli di sempre, da illusioni e chimere, e così è stato compito di Mons. Luigi Martella sostenere progetti formativi ed educativi. Egli si è contraddistinto per spiccata propensione alla carità evangelica, ripercorrendo le orme del Servo di Dio Don Tonino Bello, suo predecessore. Mons. Martella è stato molto attento al territorio.
La sua visita pastorale del 2006 lo ha portato anche nella nostra Comunità parrocchiale, di cui ha ben interpretato le potenzialità ed i bisogni. A Mons. Martella vanno i nostri sinceri e filiali auguri di ogni bene, con l’augurio che i legami fra noi e lui si rinsaldino sempre di più alla luce della Buona Notizia.
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale
Al nostro Mons. GIRASOLI
Nunzio Apostolico in Zambia,
l’augurio per i suoi 30 anni di sacerdozio,
5 di episcopato e 25 di missione
presso le varie nunziature