VIVERE DA RISORTI

La Pasqua è alle nostre spalle o è l’orizzonte che si apre dinanzi a noi? Si è concluso un cammino con un lauto pranzo in famiglia ed il lunedì dell’Angelo fuori porta con gli amici, o se ne è aperto uno nuovo, con vista sull’eterno? Come abbiamo vissuto il tempo della Quaresima? È stato un tempo di grazia, quindi straordinario, o abbiamo vissuto in funzione dei nostri bisogni materiali, senza fare molto caso alle necessità dello spirito? Ci siamo soffermati ad approfondire qualche testo di spiritualità o ci siamo tuffati nella cronaca quotidiana, nutrendoci di sciocchezze?
Il discrimine fra il credente ed il non credente, seppure formalmente battezzato, sta tutto qui: nell’affiancare al giornale il Vangelo, anzi nel leggere i fatti, nell’interpretarli alla luce della Buona Notizia. Se senza la luce dello Spirito Santo essi saranno forieri di ansietà ed angoscia, cronache del buio e della disperazione, in Sua presenza assumeranno i connotati di indicatori di tendenze da cui prendere decisamente le distanze, a pena di morire pur respirando ancora.
L’agonia dello spirito è il vero cancro di questi tempi scanditi dai ritmi sfibranti delle preoccupazioni per l’andamento dell’economia, degli scandali della politica, di una liberalizzazione che storna l’attenzione dal festivo al feriale, dalla domenica al mercato ed ai consumi. La domenica non è più il giorno del Signore, della messa, dell’incontro con il Datore della Vita, del riposo dello spirito, ma del ripasso delle abitudini feriali, con l’aggiunta di un pizzico di svago che non guasta mai. La testa non sta alle parabole evangeliche, ma alla parabola di Sky, al decoder, ai telefonini, al Grande Fratello, all’Isola dei Famosi.
Nei quaranta giorni che precedono la Pasqua abbiamo quindi digiunato dagli idoli? Ci siamo sforzati di eliminare qualche cattiva inclinazione? Abbiamo lavorato su noi stessi, evitando di scorgere la pagliuzza nell’occhio dell’altro? Siamo giunti alla consapevolezza che siamo di transito su questa terra e che è nostro compito di uomini e donne e di cristiani impegnarci per diffondere il messaggio evangelico della risurrezione, che vivere da risorti si può? La risurrezione non è un evento che accadrà, ma è un evento attuale, che cioè si dà tutte le volte che ci sintonizziamo sulla lunghezza d’onda della Parola che salva. Assaporiamo la risurrezione definitiva attraverso la risurrezione dello spirito che si dona e crede.
Perché le cose vanno male? Per la semplice ragione che la mente non è illuminata dallo Spirito Santo ma dalle luci fioche di una ragione che ha smarrito se stessa. Viviamo quindi la Pasqua quale evento contemporaneo di risurrezione, rivolgendoci alla Terza Persona della SS.ma Trinità, che è l’amore del Padre e del Figlio. E di quanto vero amore ci sia bisogno oggi, è sotto gli occhi di tutti.

Salvatore Bernocco