Il contributo di Kiko Argüello

Tra antropologia laica e cristiana
Dottorato honoris causa all’iniziatore del Cammino Neocatecumenale


Il Santo Padre ha voluto conferire il dottorato honoris causa a Kiko Arguello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale sorto negli anni ’70 tra le baracche di Palomberas Altas nella periferia di Madrid: un gesto grande e generoso proprio per sottolineare il contributo che il Cammino sta dando alla famiglia in un momento storico che la vede così tanto bersagliata.
Come ben sappiamo, gli attacchi a questa istituzione fondante dal punto di vista del benessere sociale, hanno portato ad una legislazione contraria al modello cristiano, che ha contribuito a creare una mentalità laicista, una nuova antropologia che si è amplificata attraverso la diffusione massmediatica con l’obiettivo di combattere apertamente la matrice “naturale” della famiglia che è cristiana. Papa Benedetto XXVI, poco dopo la sua elezione, ha affermato che «il presupposto per comprendere la missione della famiglia è scoprire ogni giorno il significato che questa riveste nel disegno di Dio, e che essa non rappresenta affatto una costruzione sociologica “casuale”». Ma esaminiamo i punti nevralgici sui quali le catechesi di Kiko, in pieno accordo con il Magistero della Chiesa, insistono per restituire al matrimonio l’identità sacramentale che questo villaggio globale individualista, autodeterminista, egocentrico, auto centrato, “ontologicamente” intollerante, alienato dal dilagante consumismo, ha eradicato dalla propria coscienza e dal proprio vissuto. «Bisogna partire dal concetto di persona – ha più volte detto Arguello – se si vuole reimpiantare la famiglia nella nostra società post-moderna». Il modello al quale il Cammino trae ispirazione, è quello della famiglia di Nazaret, un voler “divenire communio” che si realizza con l’esercizio dell’umiltà e del perdono in un processo di maturazione graduale che unisce e al tempo stesso differenzia e che prende il nome di “Kenosis” (svuotamento). «Occorre – suggerisce Kiko – che famiglie ingannate dalle paure di questo mondo indifferente e pagano, tornino ad esprimere generoso amore per la vita e si pongano al suo servizio accogliendo con senso di responsabilità e serena fiducia tutti i figli che il Signore vorrà donare».
Questa la sfida che il Cammino Neocatecumenale si è posto mentre si assiste ad una eclissi di ogni riferimento a Dio nella visione predominante del “family planing” o “birth control” che dir si voglia.
Ma le fatiche di Kiko Arguello, non sono state vane ed il Santo Padre gliene ha dato merito. Nel tempo a migliaia hanno riscoperto ed incarnato in modo concreto quell’essere-con rendendosi disponibili non soltanto alla testimonianza nel proprio ambiente ma addirittura alla missionarietà o all’itineranza nelle zone più povere e scristianizzate del mondo.


T.D.G.