Non tutto si concede alla modernità

Tagore scrisse a gli Occidentali: "La morte si insinua pezzo per pezzo nel corpo della civiltà!".
Pensiero quanto mai profetico...In nome della civiltà moderna o post-moderna si pensa di poter chiedere tutto e non ci si accorge che quanto la nuova civiltà esige e produce è costituito solamente da schegge di morte!
Anche se la civiltà dell'oggi paraventa le sue smodate richieste come volontà di concedere ad ogni persona i suoi necessari diritti, questa volontà apparentemente solidaristica è una iniezione endovenosa che provoca la morte. Non tutto si deve concedere alla civiltà: essa è galoppante ma non equilibrata, è populista ma non umana, assetata di perbenismo personale ma non di vero amore alla persona. Sta finendo il consumismo delle cose e ci si rivolge alle persone, determinadando un vortice distruttivo completo. A questo gioco, di ceco strapotere non ci si può arrendere.
La famiglia non può essere fagocitata; la sua immagine deve restare incontaminata.
Neanche il mercato della politica può fare della famiglia brandelli di vita sconsacrata: ogni protetto che non rispetta natura e dignità della persona umana e un virus sociale che decompone la struttura originaria della famiglia: alla famiglia non si deve eliminare l'originalià naturale ne la funzionalità educativa. La famiglia è e resta il valore prezioso per una sana retta condizione sistenziale.
Bisogni personali o attestati di riconoscimento vengano affrontati in alvei del tutto diversi da quello della famiglia formata nel matrimonio. Si eviti che nel corpo della civiltà venga inseirito un innesto malasno e malefico.


Raffaele Facciolo