Ma l’oggi di Dio si rivela soprattutto nella Pasqua, nel passaggio definitivo dall’immanente all’eternità di Dio, dal tempo dell’esercizio delle beatitudini evangeliche alla visione beata di Lui, con il quale avremo un incontro personale e diretto, di salvezza. Gesù ne ha rivelato i tratti nella parabola del Padre misericordioso, che è un compendio del suo amore: il figlio è perdonato prima che apra bocca per giustificarsi. È un amore gratuito, che non chiede niente in cambio. È un amore tenero, geloso e tenace, superiore a quello materno (Isaia, 49,15). E il regno di Dio è come quella casa dove si fa festa per chi era lontano e si era perduto, quindi per tutti gli uomini.
La Pasqua ci introduce nell’oggi della salvezza, la cui necessità si avverte soprattutto adesso che la cultura prevalente vorrebbe decretare la scomparsa di Dio senza comprenderne le gravi implicazioni e le insanabili complicazioni. Perché senza Dio(che non sia ovviamente un feticcio o un idolo o un dio terrorista e terrorizzante) l’essere è esposto alle tenebre del nulla, non si viene a capo della propria esistenza in modo coerente. La vita non ha né senso né direzione. Senza Dio mancano le fondamenta della costruzione universale, e l’uomo è senza una ragione malgrado si sforzi di ragionare sulle sue origini.
La Pasqua segna quindi il passaggio dai vuoti e dalle tenebre esistenziali all’oggi della salvezza, purché si accolga umilmente Colui che sta alla porta del cuore e bussa.
Salvatore Bernocco
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13 Febbraio 2009
Celebrazione della Dedicazione di S. Rocco(1503)
con la partecipazione dell’Amministrazione Comunale di Ruvo di Puglia e Barletta
I giovani che hanno frequentato il percorso di fede prima del loro matrimonio.