DALLA PARTE DI BENEDETTO XVI


Abbiamo assistito, impotenti ed infastiditi, al coro di critiche, spesso veementi, che hanno accompagnato taluni atti e riflessioni di Benedetto XVI, il quale è stato fatto segno di volgari caricature e di un inaudito sarcasmo. Dalla contestazione al Papa alla contestazione della Chiesa cattolica il passo è stato breve, ed impercettibile l’ulteriore passo di circondare di pesanti ironie Cristo, che in una indecente vignetta di un tale Platu, che disegna sul giornale francese Le Monde, compie in Africa il miracolo della moltiplicazione dei preservativi, mentre alle sue spalle ci sono un prostrato Benedetto XVI ed il vescovo negazionista Williamson che sostiene che l’Aids non è mai esistito.
Non più tardi di qualche giorno fa, al Museo Pan di Napoli un crocifisso imbustato in un preservativo era spacciato per opera d’arte, e la Madonna vi appariva travestita da Batman, Gesù da Superman e Padre Pio da Robin. Una autentica sconcezza. Una vergogna assoluta imputabile ad un improbabile artista, certo Sebastiano Deva.
Potremmo portare altri esempi di pessimo gusto, recenti e meno recenti. Col pretesto della libertà d’espressione e di critica si mira a colpire al cuore la fede di milioni di uomini e donne, irridendone il sentimento religioso, spesso banalizzato e ridotto a mera credulità, a superstizione. Col pretesto della libertà di opinione si contesta l’esistenza stessa della Chiesa cattolica, accusata di non essere al passo coi tempi e di non capire la società in cui viviamo. Con l’alibi della cultura, e prendendo a prestito lo spirito decomposto e un po’ ammuffito del Secolo dei Lumi (XVIII secolo) e del circolo della vecchia Encyclopédie, intellettuali e giornalisti atei, razionalisti, agnostici e negazionisti del sacro liquidano il Papa come un anziano retrogrado, nemico degli ebrei ed amico dei lefebvriani, e la Chiesa cattolica come una fucina di passatisti (il quotidiano La Repubblica è specialista in materia, si vedano ad esempio gli articoli dei dioscuri laicisti Rodotà ed Augias).
Una reazione composta ed intelligente ci voleva. Il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della C.E.I., nella sua ultima relazione ha stigmatizzato gli attacchi inconsulti al Santo Padre, il quale, il 10 marzo scorso, ha indirizzato una lettera aperta e franca ai vescovi sulla remissione della scomunica ai quattro presuli della Fraternità S. Pio X. Una lettera che è stata definita una piccola enciclica e che, al di là del fatto specifico, rimarca la missione della Chiesa nel mondo: “Condurre gli uomini verso Dio, verso il Dio che parla nella Bibbia”, in un’epoca storica in cui “Dio sparisce dall’orizzonte degli uomini” e sono sempre più evidenti gli effetti distruttivi del disorientamento.
Per adempiere a questa missione, occorre l’unità dei fedeli all’insegna dell’amore reciproco e della fedeltà, nell’uso corretto e responsabile della libertà. Non per scatenare nuove crociate contro gli infedeli (Dio si propone, non si impone), ma per
rendere presente Dio nel mondo ed aprire agli uomini l’accesso a Lui.


S.B.