Prima Messa Pontificale di Mons. Nicola Girasoli



Dall'Osservatore Romano e da "Fermento", ANNO XX - N.4.

La parrocchia del SS.Redentore di Ruvodi Puglia, retta da Mons. Vincenzo Pellegrini, ha accolto con calore e giubilo Mons. Nicola Girasoli, nuovo Arcivcscovo Titolare di Egnazia Appula e Nunzio Apostolico in Zambia e Malawi, che in questo tempio eretto nei primi del Novecento ricevette i sacramenti della iniziazione cristiana e sì formò spiritualmente alla scuola del parroco Don Montaruli.
Il nuovo Arcivescovo, per suo espresso desiderio, vi è quindi ritornato per celebrare la sua prima Messa Pontificale dopo l'ordinazione episcopale dell'll marzo, presieduta nella chiesa Cattedrale da S.E. Cardinale Angelo Sodano, assistito dai Vescovi conconsacranti Mons. Robert Sarah e Mons. Luigi Martella, Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi.
Tantissimi i fedeli convenuti nella chiesa che sorge al centro della città di Ruvo, e tanti gli amici ed i familiari presenti, ai quali si sono aggiunte le autorità civili e militari ed alcune personalità estere che, dopo la ordinazione episcopale del giorno prima, sono rimaste in zona per visitarne i luoghi e gli scorci più caratterìstici. Fra queste il dott. Miguel Rimarachin della delegazione delle Nazioni Unite.
Il nuovo Arcivescovo, prima di entrare processionalmente nel tempio gremito e plaudente, ha baciato e venerato il fonte battesimale. Ha quindi raggiunto la zona presbiterale per la concelebrazione eucaristica, presieduta dallo stesso Mons. Girasoli e dai Vescovi Mons. Tamas Szabo, Ordinario Militare dell'Ungheria, e Mons. Oscar D. Sarlinga, Vescovo della Diocesi argentina di Zàrate-Campana, ed accompagnata dal coro diretto dal Maestro Rino Campanale.
La messa solenne è stata introdotta dai parroco Mons. Pellegrini che, con malcelata commozione, ha ripercorso i momenti salienti della formazione di Don Girasoli, dedicando un ricordo particolare all'antica devozione della famiglia Girasoli alla Vergine. Una bella statua dell'Immacolata, difatti, nel 1904 fu donata alla parrocchia dal bisnonno Francesco, ed una Stella, che simboleggia Maria, compare nello stemma episcopale del nuovo Nunzio, insieme al girasole ed al rosone della Cattedrale del XII-XIII secolo, ed al motto "Nuntiare cum jubilo", che è la cifra distintiva dell'impegno missionario di Don Nicola, cioè l'annuncio della Parola sorretto dalla fiducia in Dio e dalla letizia cristiana che da essa è costantemente alimentata.
Il nuovo Nunzio Apostolico ruvese ha parlato al cuore dei fedeli, ribadendo il nesso inscindibile con la sua terra d'origine e ricordando le figure ed i momenti che più hanno contato nella sua vita e nella sua educazione cristiana. Struggente è stato il ricordo dei suoi amati genitori. Angela e Michele, mentre ha colpito la determinazione e l'entusiasmo con cui egli si appresta a servire la Chiesa nelle terre di Zambia e Malawi, in spirito di servizio e di gratitudine a Dio e a S.S. Benedetto XVI. Fra Ruvo e l'Africa è sorto un ponte di fraternità, per straordinaria e felice coincidenza in perfetta sintonia con l'invito che il Santo Padre ha rivolto ai giovani universitari europei ed africani convenuti nell'aula Paolo VI per la recita del S. Rosario proprio la sera dell'll marzo.
La comunità del SS. Redentore, che sta già pensando di gemellarsi con una parrocchia dello Zambia, ha fatto dono a Mons. Girasoli di una splendida mitria con riprodotta la bellissima immagine musiva absidale del Cristo, ricevendo dal Presule il gradito omaggio di un prezioso coprilezionario d'argento.
"II momento buono per ritornare da noi - ha detto Mons. Pellegrini- è sempre". Non si è trattato di una frase ad effetto, ma dell'esternazione di un reale sentimento di affetto e vicinanza che lega la comunità del SS. Redentore a Don Nicola da quasi cinquant'anni.

Salvatore Bernocco




Inoltre, sempre da "Fermento", ANNO XX - N.4 (Aprile 2006)

A volte succede che...

Proprio così. A volte succede di vivere momenti bellissimi durante la tua vita. È accaduto lo scorso mese allorché il novello nostro arcivescovo don Nicola mi ha invitato a far parte del gruppo di familiari e amici cui il Santo Padre Benedetto XVI ha concesso una particolare udienza lunedì 13 marzo alle ore 12.
All'indomani, infatti, della prima messa pontificale celebrata nella nostra chiesa parrocchiale don Nicola ci ha condotti in Vaticano predisponendoci ad incontrarci con il Santo Padre.
Personalmente ho considerato l'evento come opportunità, discernimento e verifica. Opportunità per una adesione maggiore al Papa, visibile principio e fondamento dell'unità della Chiesa;
discernimento e verifica poi in ordine ad un convincimento maggiore sul Vicario di Cristo, capo del collegio dei vescovi e pastore di tutta la Chiesa, nella quale ha, per divina istituzione, potestà piena, suprema, immediata e universale, come insegna il Catechismo della Chiesa cattolica.
Un Papa che può sembrar tanto distante, per chi lo avvicina è apparso invece di una forte carica umana. Dopo essersi incontrato con il nuovo Arcivescovo, mi è stato concesso di avvicinarlo personalmente e presentato come parroco della Comunità in cui don Nicola è stato battezzato e vissuto la sua fanciullezza e adolescenza.

Mi ha colpito l'interesse delle domande rivoltemi e soprattutto quelle inerenti alla città e diocesi di Ruvo che una tradizione alquanto suffragata riporta a San Cleto. A tal punto ha voluto saperne di più e si è dimostrato oltremodo interessato chiedendo ulteriori notizie sulla diocesi e sulla cronistoria dei vescovi di Ruvo sulla quale ha voluto soffermarsi. Il colloquio si è poi spostato sulla magnifica cattedrale. Sfogliando il volume offertogli l'ho notato affascinato, avvinto, spiritualmente compreso da un monumento così armonico e pieno di arte tanto da esclamare: "Sono opere che esprimono una fede grande, un attaccamento non comune alla scrittura. Una fede di un popolo profondamente cristiano. Mi rallegro, sono felice. E una città degna di ammirazione, continuate in onesta fede e siate grati al Signore".
A volte succede che... la Provvidenza può servirsi di un incontro come questo, per nulla ipotizzato nei mesi scorsi e che ti rincuora, ti stimola a vivere con più impegno il ministero a servizio della Comunità, della diocesi e della Chiesa.
Può accadere a volte che la routine quotidiana, non dico che possa spegnere l'entusiasmo per il Regno, ma che ti impedisce di fissare il sole con l'ardimento delle aquile. Una ricarica stupenda e provvidenziale quella di incontrarsi con il Papa, come quando ti ritrovi dinanzi al tabernacolo nel pomeriggio, prima di riprendere il lavoro pastorale. Non potetti non assicurare l'adesione della nostra parrocchia al magistero e ringraziare il Papa per il dono della sua prima enciclica "Deus caritas est", assicurandogli il nostro quotidiano pensiero orante, mentre Egli ricambiava invitandomi a portare la Sua benedizione apostolica a ogni membro delta Comunità.
È ora il momento della gratitudine al Signore; è quello della preghiera per il nostro don Nicola, arcivescovo. E' l'ora dell'impegno più coraggioso a camminare e a rimboccarsi le maniche per una evangelizzazione più convinta, marcata, più autentica. Per un annuncio più veritiero del Cristo, morto e risorto, unica speranza dell'umanità. Traduco così gli auguri a tutti quanti voi per questi giorni delle feste pasquali.

Don Vincenzo