La Preghiera che ispirò Giovanni Paolo II

Era il 25 marzo il 1987 quando papa Woytjla appose la firma a una delle sue encicliche più care, quella sulla Vergine Maria, la REDEMPTORIS MATER (Madre del Redentore).
Lui stesso, nella conclusione, afferma di essere stato ispirato dall’invocazione che nella liturgia delle Ore la chiesa rivolge a Maria:
O santa Madre del Redentore,
porta dei cieli,
stella del mare,
soccorri il tuo popolo,
che anela a risorgere.
Tu che accogliendo il saluto dell’angelo
Nello stupore di tutto il creato,
hai generato il tuo Creatore,
madre sempre vergine, pietà di noi peccatori.

Il Papa si ferma a meditare sui versetti di quest’antifona liturgica, ben nota a chi, sacerdoti a parte, recita la Liturgia delle Ore sullo sfondo degli affanni quotidiani. Come Giovanni Paolo II, il credente è colpito dall’espressione: “nello stupore di tutto il creato!”. Essa esprime “quello stupore della fede, che accompagna, in certo senso, nel cuore della Chiesa”.
L’eterno Dio si è spinto veramente lontano, ha colmato l’infanzia distanza che separa il creatore della creatura. Tale è la rivelazione di sé all’uomo e l’incarnazione del Verbo, che si è fatto uomo mediante la Vergine di Nazareth. Insieme all’uomo, tutto il creato rimane stupito di fronte a questo dono. Nel vivo di questo stupore sta Maria. Alma Madre del Redentore, ella l’ha provato per prima: “Tu che hai generato, nello stupore di tutto il creato, il tuo santo Genitore”!
È questa la svolta della storia umana. Altra non ve ne è al di fuori dell’incarnazione e dell’opera redentrice del Figlio di Dio e di Maria. Eppure, oggi ci lasciamo intimidire dal grido scomposto dei maestri del nulla. Predicano verità, solo Cristo fa luce. Dei falsi maestri siamo avvertiti dalla storia passata e dalle esperienze che facciamo.
L’infinito amore del Padre, che “per riscattare il servo ha sacrificato il Figlio”, lascia all’uomo la libertà delle scelte e la possibilità dell’errore. La preghiera a Maria tocca un punto nevralgico mentre esclama:““Soccorri il tuo popolo, che cade, ma pur sempre anela a risorgere”!
Cadere e risorgere sono i poli della condizione umana. “L’umanità - osserva il Papa - ha fatto mirabili scoperte e ha raggiunto risultati portentosi nel campo della scienza e della tecnica…, ma tutto il progresso lascia in bilico l’uomo tra il cadere e il risorgere, tra la morte e la vita. Tale condizione diventa una incessante sfida alle coscienze umane…, la sfida a seguire la via del non cadere, legando la propria debolezza all’energia salvifica della grazia e ai modi per ottenerla”.
Da parte sua, la Chiesa e i singoli credenti in essa, “popolo che cade, ma pur anela a risorgere”, volgono lo sguardo a Maria, la Madre che è creatura di grazia, ma pur sempre radicata nel mistero salvifico di Cristo.