S. Gerardo Maiella nasce a Muro Lucano nel 1726 in una famiglia molto povera. Umanamente parlando non è un granché: di costituzione gracile e di scarsa istruzione. Fa l'apprendista sarto accettando ogni angheria per amore di Dio. Quindi è domestico nella casa del vescovo di Lacedonia, dove si ferma fino alla sua morte.
Tornato a Muro Lucano, apre una bottegha, ma anche come sarto non brilla, preferendo la preghiera all'ago. La sua diventa la bottega del "sarto fai da te": ogni suo guadagno, tolto quanto occorre alla madre e alle sorelle, lo destina ai poveri e a celebrazioni per i defunti. Pensa seriamente di farsi religioso, ma viene respinto dai Cappuccini e anche dai Redentoristi. Ma Gerardo non desiste e, nonostante fosse stto chiuso in camera da sua madre per impedirgli di unirsi a loro, si cala dalla finestra e li raggiunge, facendosi accettare.
La mamma troverà nella sua camera un foglio con poche parole: "Vado a farmi santo", che furno il programma della sua breve ma intensa esistenza, vissuta all'insegna della preghiera e della carità. Colpito dalla tubercolosi, deve mettersi a letto; sulla porta della sua cella ha fatto scrivere: "Qui si fa la volontà di Dio, come vuole Dio e fino a quando vuole Dio".
Muore nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 1755 nel convento di Materdomini, Gerardo Maiella è stato proclamato santo da Pio X nel 1904. E' uno dei santi più venerati del nostro Meridione.
S.B.