Il peccato originale, il mistero del male che, come un fiume sporco, attraversa la storia umana, la forza prevalente del bene, il mistero della Luce. Benedetto XVI
affronta la dottrina sul peccato originale in san Paolo.
Come uomini di oggi dobbiamo chiederci: che cosa è il peccato originale? Che cosa insegna san Paolo, che cosa insegna la Chiesa? È ancora oggi sostenibile questa dottrina? Sono le tre domande con cui Benedetto XVI si addentra nel mistero del peccato originale, cioè della frattura che separò l’uomo dal suo Creatore, sanata dal Cristo. Che il male sia presente dentro di noi è un’evidenza inconfutabile. San Paolo nella Lettera ai Romani rivela che nell’uomo ci sono due spinte, una a fare il bene, l’altra a fare il male: “C’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio” (7, 18-19). Tremenda verità! Il male che non vogliamo, questa “seconda natura” che si sovrappone alla nostra natura originaria, buona, come diceva il pensatore francese Pascal, è come un fiume sporco che attraversa la vicenda umana. Un fiume sporco a cui il Cristo oppone un fiume di luce, cioè di libertà dal male, il quale proviene da una libertà creata, da una libertà abusata, dice il Papa. “Come è stato possibile, come è successo?”, si chiede Benedetto XVI, il quale risponde in questi termini:“Questo rimane oscuro. Il male non è logico. Solo Dio e il bene sono logici, sono luce. Il male rimane misterioso”. Adamo ed Eva, il paradiso terrestre, la mela del peccato, il serpente tentatore, sono tutte grandi immagini di una originaria e profonda lesione, dicono per l’appunto di una volontà autonoma da Dio che tende ad affermarsi nonostante il Suo disegno di amore, suggerita all’uomo da “una libertà creata”. Un enigma che resterà tale. Ma poiché Dio è esclusivamente buono e non c’è in lui ombra di male, anche l’uomo è essenzialmente buono, può cioè essere sanato. “Il male viene da una fonte subordinata. Dio con la sua luce è più forte. E perciò il male può essere superato. Perciò la creatura, l’uomo, è sanabile”, sostiene il Santo Padre. Anzi, l’uomo è sanato di fatto. “Dio ha introdotto la guarigione. […] Alla permanente fonte del male ha opposto una fonte di puro bene”, il Cristo, un fiume di luce presente nella storia. I santi ed i semplici fedeli ne sono una testimonianza concreta. Questa è la buona notizia. Il Natale, che abbiamo da poco celebrato, è appunto l’irruzione nella storia di quel fiume di luce che sana ogni uomo che vi si accosta con umiltà e desiderio.
S. B.