Intervento al Sinodo sulla Parola di Dio

Iniziazione per i lontani nelle parrocchie
Francisco Josè Gòmez - Arguello Wirtz
Co-Fondatore del Cammino Neocatecumenale

Sono riconoscente al Papa per l’invito a partecipare a questo Sinodo, e soprattutto
siamo profondamente grati per l’approvazione definitiva dello statuto del Cammino neocatecumenale, che lo riconosce come frutto del Concilio, lo definisce come una modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione permanente della fede, lo dota di personalità giuridica pubblica, e lo offre ai vescovi come uno strumento al servizio della loro missione di evangelizzazione.
L’annuncio del kerygma: che Dio ha risuscitato dalla morte Gesù e lo ha costituito Kyrios, perché si possa annunciare a tutti gli uomini la conversione e la vita eterna: Dio c’è l’ha fatto vivere e sperimentare con grande sorpresa e meraviglia in mezzo ai poveri delle baracche di Palomeras Altas in Madrid, dove abbiamo scoperto il tripode sul quale si basa la vita cristiana: parola di Dio, liturgia e comunità.
Nelle catechesi iniziali i neocatecumeni ascoltano la predicazione del kerygma e ricevono le chiavi ermeneutiche necessarie per l’ascolto della Parola: vedere in Gesù
Cristo il centro e il compimento delle Scritture e mettere i fatti della propria vita
sotto la luce della Sua Parola.
Quest’iniziazione alla Scrittura viene sigillata in una celebrazione della Parola, in
cui i partecipanti ricevono la Bibbia dalle mani del vescovo, garante della sua autentica interpretazione. Iniziano così un cammino di riscoperta della fede alla luce della Parola che illumina la propria storia come storia di salvezza.
Il Cammino neocatecumenale, ora approvato definitivamente dalla Santa Sede, è così uno strumento offerto ai pastori della Chiesa per l’attuazione della nuova evangelizzazione, che apre un cammino di iniziazione cristiana per i lontani nelle parrocchie.


da L’Osservatore Romano