all’inizio del nuovo anno pastorale, perché tutto possa fondarsi su alcuni punti chiave del nostro operare, aiutato da amici di fede vi rendo partecipi di alcune riflessioni.
E parto anzitutto da questa convinzione e cioé che la fede non è mai come banalmente si usa dire un dono di Dio, perché una fede dono di Dio, questo giustifica le persone per non averne. Se la fede è un dono che Dio dà, è un Dio un po’ capriccioso perché ad alcuni dà tanta fede, ad altri così, così, ad altri per niente. Oppure altri hanno la fede e dicono: ne avevo tanta, ma poi quando si sono incontrati con un avvenimento negativo dell’esistenza l’hanno persa. E ciò perché si è scambiata la fede per l’assicurazione contro gli infortuni, per cui quando gli è capitata qualcosa di traverso hanno perso la fede.
Ma la fede non è il dono di Dio agli uomini. La Fede è la risposta degli uomini al dono d’amore che Dio fa a tutti quanti.
Con Gesù, da quando attraverso Lui, Dio, si manifesta sulla terra tra gli uomini, Egli diventa il fattore più importante per la spiritualità, non va più cercato, ma va accolto perché Dio è qui.
Egli è l’Emanuele, il Dio con noi, quindi non uno che dev’essere cercato, perché quando uno cerca Dio, pensa ad una sua immagine di Dio, ha una sua predilezione e finisce per non trovarlo mai. Non c’è nulla di più inutile che la ricerca di Dio. Con Gesù, Dio non dev’essere più cercato ma accolto. Con Gesù, l’uomo di fede con lui e come lui, si rivolge verso gli altri, per la felicità degli altri. Con Giovanni il battista c’è la religione, con Gesù c’è la fede e mentre con la religione si deve togliere per offrirlo a Dio, con Gesù si esprime nell’amore ciò che l’uomo accoglie in Dio per donarlo a tutti quanti; orientare la nostra vita per il bene degli altri ed essere responsabili della felicità degli altri: vivere per il bene degli altri. Se i nostri incontri di catechesi, sul Vangelo, se le nostre liturgie non sortiranno questi effetti, credo dobbiamo dubitare della nostra spiritualità. La fonte della spiritualità sta in questo: non l’uomo che con i propri sforzi si centra su se stesso, ma l’uomo che orienta la propria vita per il bene degli altri. Giustamente, ha scritto un teologo contemporaneo, il “siate santi” dell’Antico Testamento, viene contrapposto al siate compassionevoli del Nuovo Testamento.
Gesù dirà invece “siate compassionevoli, misericordiosi come il Padre vostro”, perché Dio è amore; la misericordia è l’espressione tangibile di questo amore. E perché sia reale deve essere accompagnata da gesti di servizio. Che ve ne pare? Animiamo il nostro lavoro pastorale con questi concetti perché sia più proficuo, più incisivo e sempre ci mantenga in sintonia con Dio e i fratelli.
Buon lavoro.
Don Vincenzo
Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre la nostra chiesa parrocchiale si è rifatta il look. Era necessaria ormai la pitturazione di tutta la navata, l’abside e i locali annessi alla parrocchia. Ciò ha voluto essere un segno anche per prepararci alla grande Settimana Eucaristica-Sacerdotale (si sta celebrando l’anno sacerdotale) che avrà luogo i giorni prima dell’Immacolata, ricorrendo il 40° anniversario dell’Ordinazione Sacerdotale del nostro parroco, don Vincenzo.
1° NOVENBRE: PELLEGRINAGGIO A POMPEI
e visita al “Cristo Velato” in Napoli.
Partenza ore 5,30.
La nostra comunità è lieta di partecipare ai suoi amici che sabato 3 ottobre il nostro vescovo Don Gino immetterà nel servizio pastorale della parrocchia della Madonna della Pace in Molfetta il nostro
Don ANGELO MAZZONE
Formatosi nella nostra parrocchia e di qui avviato al ministero presbiterale.
A lui l’augurio di offrire le sue giovanili e qualificate doti per mettercela tutta (ne siamo certi) a servizio della giovane Comunità che la lungimiranza del vescovo ha voluto affidargli.