Padre Pio fu uomo di preghiera e di sofferenza. Queste parole del Servo di Dio Paolo VI furono ricordate da S.S. Benedetto XVI durante la sua visita pastorale a San Giovanni Rotondo il 21 giugno scorso, soggiungendo che “Padre Pio conservò i propri doni naturali, e anche il proprio temperamento, ma offrì ogni cosa a Dio, che ha potuto servirsene liberamente per prolungare l’opera di Cristo: annunciare il Vangelo, rimettere i peccati e guarire i malati nel corpo e nello spirito”. Alla potente intercessione del Santo di Pietrelcina si rivolgono migliaia di persone bisognose di aiuto, che guardano a lui con fiducia, fermo restando che è sempre Dio che opera i miracoli. I santi sono strumenti di Dio, matite di Dio, per usare una espressione di Madre Teresa di Calcutta.
La Comunità parrocchiale del SS. Redentore, dove sorse il primo gruppo di preghiera di Padre Pio, onora il Santo da ben venticinque anni. Grazie alla famiglia Tota fu eretto nel 1988 un bel monumento bronzeo del Padre, nei pressi del quale, la sera del 22 settembre scorso, si è recitato il rosario meditato guidato dal parroco Mons. Vincenzo Pellegrini. Al termine della partecipata novena, la messa solenne del 23 è stata presieduta da Don Luigi Renna, rettore del Seminario Regionale, il quale ha lumeggiato questa grande figura di santo, universalmente nota ed amata. Come ha ricordato Sua Santità, una delle caratteristiche di Padre Pio era la preghiera.
“Come tutti i grandi uomini di Dio, Padre Pio era diventato lui stesso preghiera, anima e corpo. Le sue giornate erano un rosario vissuto, cioè una continua meditazione e assimilazione dei misteri di Cristo in unione spirituale con la Vergine Maria. Si spiega così la singolare compresenza in lui di doni soprannaturali e di concretezza umana. E tutto aveva il suo culmine nella celebrazione della santa Messa: lì egli si univa pienamente al Signore morto e risorto. Dalla preghiera, come da fonte sempre viva, sgorgava la carità”. La preghiera, quindi, quale fonte della carità, e la carità quale alimento della vita spirituale. È quanto ci invita a fare il Santo di Pietrelcina: mettere da parte l’egoismo, bandirlo dai nostri orizzonti e sposare la causa del Cristo, cioè l’amore per tutti e tutto, tutti provenendo da Lui e tutto essendo stato fatto per mezzo di Lui ed in vista di Lui.
S. B.