Il “Cristo” risorto non è il “Gesù” morto in croce. In croce è morto Gesù/uomo, non Cristo/Dio. Il risorto è, per l’appunto, Cristo/Dio. Non sono la stessa persona? Si e no! Il Gesù risorto non è più il Gesù di prima. E’, per l’appunto, un Gesù/risorto cioè glorificato, cioè “spiritualizzato” (che vuol dire “ripieno dello Spirito”), cioè che si trova in un’altra condizione. Questo non significa che non sia reale, perché, fino a prova contraria, non è reale solo ciò che è materiale. E’ reale anche ciò che è immateriale, come i numeri, le idee, i desideri... l’anima, infine!
Dunque essere presenti “in carne e ossa”, non significa essere il Gesù di prima così e semplicemente. Tant’è che dopo la risurrezione appare e scompare, entra a porte chiuse, agisce insomma come mai aveva fatto prima; significa però che è reale tanto quanto quello di prima. Gesù vuole insegnare che la risurrezione non è una riedizione pura e semplice della vita fisica: si tratta di un altro “stato”, di un altro “modo”, di un’altra “realtà”, tangibile, contabile, percepibile, valutabile. Ecco il perché dello “spuntino di pesce”, dell’esortazione a “toccare”: “Sono io, sono vivo”. Questa, dunque è la verità da apprendere.
B.S. Settembre 2009