NATALE: LA GROTTA DI BETLEMME ACCOGLIE IL FIGLIO DI DIO

Maria e Giuseppe vagano in una Betlemme stracolma di gente, accorsa per il censimento, ma nessuno si accorge dell’imminente nascita del bimbo che Maria porta in grembo. Nell’indifferenza e nel diniego totale non c’è alcuna possibilità di offrire alla donna un luogo più accogliente e sicuro. No, per Giuseppe e Maria solo risposte negative, occhi trasognati, parole lontane, sentimenti distanti. La grotta, unico rifugio per la Madre del Salvatore… Ma, nell’umiltà della grotta, è accecante la luminosità del mistero dell’Eterno. La nascita di Gesù, il coro degli Angeli, la bellezza limpida degli Angeli, la bellezza limpida del cielo, poi… l’arrivo dei pastori: gente semplice che ha il privilegio di adorare il “Bambinello”. I regnanti non si accorgono neppure della luce che illumina il Creato, sono i semplici, gli umili, i poveri che si stupiscono del mistero e si avviano con i loro piccoli doni a onorare il Re dei re, il Salvatore del mondo. E oggi il Bambinello ritorna ancora a noi, ritorna nei fratelli costretti ad abbandonare le loro terre dilaniate dalle guerre, dalla violenza, dalla miseria. Vediamo ormai ogni giorno occhi di bimbi impauriti e di madri tristi, visi di uomini illuminati dalla flebile luce della speranza. Dove è più la loro casa, dove le loro luci, dove i loro doni? Chi aprirà loro le braccia, chi regalerà un sorriso? Oggi quanti si definiscono credenti sanno veramente offrire con generosità una “fetta” del proprio “Sé” a chi ha fame, a chi ha sete, a chi ha freddo? Sapranno allietare il Natale a questi fratelli, vittime dell’’egoismo dei potenti? Cosa importa a chi specula sul fenomeno dell’emigrazione clandestina se il Mediterraneo è diventato cimitero di tantissime creature, nelle cui acque per molti, troppi, si spegne l’illusione di una nuova vita proprio quando credono di giungere nella terra promessa? All’indifferenza fredda dei governanti si oppone la Chiesa insieme alle tante Congregazioni religiose che, da sempre, si adoperano per gli ultimi. Il fondatore dei Padri Rogazionisti, Sant’Annibale Maria di Francia, spese ogni giorno della Sua vita al servizio di Gesù, adoperandosi a sostegno dei più bisognosi, degli emarginati, dei poveri; li amò, guardò con un senso di maggiore “carità” i piccoli, tanto che scelse Sant’Antonio di Padova come loro protettore e a Lui chiese “Il Pane” in cambio di preghiere giornaliere per tutti i Benefattori che celebra la perennità del S. Natale nell’accendere una luce negli occhi dei tanti diseredati. Il modo più bello per cogliere il senso profondo del Natale illuminandosi della sua radiosità: la Carità.

A.C.