VOCE DI UNO CHE GRIDA NEL DESERTO

La figura che biblicamente domina l’Avvento e che la Chiesa propone ai cristiani come modello di autentica umanità e come maestro di vita spirituale che ci prepara all’incontro con il Messia, è quella possente di Giovanni Battista. Il Vangelo di Marco, tralasciando il racconto dell’infanzia di Gesù, attacca direttamente dalla carismatica predicazione di Giovanni Battista, citando Isaia: “Ecco io mando il mio messaggero davanti a te; egli ti preparerà la strada. Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”. Questa voce che grida e non lacera, anzi accarezza l’udito, persuade, si fa armonia di suoni: “Preparate la strada del Signore”, mentre il Signore viene realmente, perché tu quella voce l’hai ascoltata. L’austerità nel vestire e nel sostentamento corrispondono all’essenzialità di persona della quale Giovanni identificava se stesso restando libero di realizzare pienamente la vocazione per la quale era nel mondo: egli era una voce. Molto spesso, le cose di cui noi usiamo si sovrappongono alla nostra personalità e la stravolgono, ci alienano, ci rendono difficile di realizzare il nostro impegno umano. È la deleteria conseguenza del lusso e del consumismo, quando l’uomo non si considera per quello che è ma per quello che ha. Saremmo più ricchi, se fossimo più poveri, perché qui vicini a Dio, più vicini a noi stessi e agli altri, più vicini all’essenziale, che può essere apparentemente modesto, ma sempre ricchissimo. Se il vero destino di ogni uomo è di essere voce gridante nel deserto di preparare la strada del Signore, allora, per ognuno, può essere vero quello che afferma Kierkegaard: «Anche se tu fossi una povera donnetta, se stai al tuo posto, la tua voce è più potente che quella di mille profeti».

V.P.