Davanti al presepe: la meraviglia nasce dal cuore.

San Francesco, il poverello di Assisi , è stato il primo a ideare l’al- lestimento del Presepe per stupirsi e avere memoria viva del mistero dell’Incarnazione. Come non provare meraviglia e stupore davanti al Bambinello? Come non interessarsi alla Sua storia? Come non guardar- Lo con amore? Come non comprendere che la Sua nascita è “il dono dei doni’’, perché atto d’amore del Padre celeste per redimere così l’uomo dal peccato? Sant’Alfonso Maria de’ Liguori richiama il popolo di Dio all’adorazione del Bambinello con il cuore. Egli cantò£con lo stupore (che è proprio della tenerezza di un santo) le meraviglie apportate sulla terra da Gesù Bambino. II “Tu scendi dal/e stel/ e...” rappresenta non solo l’invocazione corale delle anime al Redentore , ma narra anche l’umiltà del Re dei re che si fa uomo e scende in una grotta al freddo e al gelo. È chiara la struggente tenerezza con cui Sant’Alfonso contempla il Bambino divino nella mangiatoia. II mistero del Verbo incarnato rende vere e reali tutte le nascite e ad ogni uomo promette e assicura la rinascita eterna. È la notte magica dell’universo che s’illumina, perché gli Angeli cantano il loro “Osanna” al Bimbo celeste. E gli umili pastori accorrono. catturati dalle arcane melodie. I pastori comprendono l’eccezionalità dell’evento. ne assapora- no la celestialità e si prostrano in adorazione davanti a Gesù Bambino. Essi, rappresentanti di un’umanità umile. buona e operosa, prontamente accorrono sul luogo della Divina Nascita. In ginocchio omaggiano il Bambino Redentore e s’inebriano delle soavi melodie degli Angeli e di Maria. È tempo che noi con il cuore puro. ci disponiamo a seguire l’esempio dei pastori: pronti a riconoscere e ad amare il Dio dell’amore che si è fatto Uomo/ Bimbo. La gioia di trovarsi davanti al Presepe deve costituire. per il cristiano che ha fede, un momento significativo per riconoscere i propri peccati e affidarsi alla misericordia di Dio. È necessario. perciò. avvicinarsi al Presepe con la fede semplice di un bambino e con un amore grande per Gesù. invocando l’aiuto dello Spirito Santo affinché illumini la mente e apra il cuore alla comprensione del Mistero divino. Intratteniamoci davanti alla grotta e meditiamo sulle circostanze in cui volle nascere Gesù. Egli scelse per Sé tutto ciò che c’era di più povero. umile e semplice. E Maria umile ed eccelsa fra tutte le creature diede alla luce il Figlio di Dio in una stalla lo avvolse in fasce lo depose nella mangiatoia. s’inginocchiò e lo adorò. Avvolgiamo anche noi il Bambinello con le fasce del nostro cuore. Stupiamoci dello stupore con cui Maria Lo guarda. Seguiamo la voce dell’amore e stringiamo al petto i poveri. essi sono figli del nostro stesso Padre. Riscaldiamo il Bambinello con concreti gesti di generosa solidarietà nella gioia della condivisione. Seguiamo la stella cometa della bontà sull’esempio dei magi.