LE CENERI

Iniziando la quaresima, questo tempo di Dio e degli uomini, Gesù conferma e rilancia tre atteggiamenti della vita cristiana, già presenti presso gli ebrei: la necessità della preghiera, l’esigenza del digiuno e la bontà della condivisione dei beni con i poveri.
Gesù non le chiama propriamente opere buone, ma “giustizia”. Ciò che è giusto fare per vivere bene con Dio e i fratelli. Ora anche questi atteggiamenti possono essere vissuti in vari modi: per amore, per abitudine, per piacere a Dio, per dovere, per sensi di colpa, per farsi veder dagli altri. Gesù va proprio al centro della questione: come e perché preghiamo, digiuniamo e condividiamo i nostri beni con i poveri? Punta all’essenziale, che poi è vitale: qual è la motivazione che ci spinge a vivere questi
atteggiamenti?
Per iniziare bene e vivere la quaresima, è importante che ciascuno di noi si prenda un po’ di tempo per chiarire la motivazione che sta alla base della scelta di pregare un po’ di più e meglio, di praticare sinceramente il digiuno e di solidarizzare con i poveri in modo più vero e giusto.
L’invito di Gesù è di pregare nella stanza del proprio cuore, perché Dio si incontra là. Una stanza che ha le porte aperte perché altri possano entrare con le loro storie e vicende.
Una stanza che ha le finestre spalancate perché si possa vedere lontano, la vita e i drammi di chi soffre ed è calpestato nei suoi diritti.
Una stanza bella e luminosa, perché accogliente verso Dio e ogni uomo.
Infine Gesù ci mette in guardia da una patologia dello spirito che può prendere tutti: l’ipocrisia. Questo tempo di quaresima sia per tutti noi tempo di verità si noi stessi e sul nostro quotidiano farci discepoli del Signore Gesù.

Valentino Sguotti