MARIA, “MAGISTRA MEDITATIONIS”

Riflettendo sulla meditazione, mi sono venute alla mente le parole di Luca a proposito dell’atteggiamento contemplativo della Madonna. Ricostruiamo brevemente il contesto. Siamo nella notte della nascita del Salvatore. Scrive Luca: “Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto” (Lc 2, 15 - 19). Allo stupore eloquente della gente che udiva il racconto dei pastori si giustappone il silenzio meditativo di Maria, che non si dà al gossip, per usare un termine oggi in voga, ma che interiorizza l’evento sublime della nascita del suo Creatore, frutto del suo grembo verginale per opera dello Spirito Santo. Ci sarebbero stati tutti i presupposti per immedesimarsi nell’evento a tal punto da farne il suo evento. Invece la Vergine è tutta umiltà e silenzio, una virtù ed un atteggiamento che si fecondano vicendevolmente. La persona umile è silenziosa ed il silenzio è l’habitat che favorisce la meditazione e l’atteggiamento di umiltà. Si tratta di un silenzio meditativo, che nutre il cuore, cioè l’intera persona. Perché nel linguaggio biblico il cuore è la persona stessa. Il cuore è la sede degli affetti, del sentimento, della volontà, della coscienza. Quando, nel linguaggio comune, affermiamo “quella è una persona che ha cuore (o di cuore)”, intendiamo dire che è una persona amabile, generosa, altruista. Quando invece diciamo “quella persona non ha cuore” intendiamo asserire che è una persona malvagia. Il cuore quindi è il centro della vita cristiana, e in questo senso la devozione al Sacro Cuore di Gesù ha un significato pieno. Conformarsi al cuore di Cristo (“mite ed umile di cuore”) è l’esercizio quotidiano del credente. Mettersi alla scuola di Maria vuol dire trasformare il proprio cuore, sotto l’influsso della grazia, nel cuore di Cristo. La Vergine è dunque maestra di meditazione cristiana. E che la meditazione sia importante discende da una affermazione di Gesù che rintracciamo sempre nel vangelo di Luca: “Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si‘è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta»” (Lc 10, 38-42). La “parte migliore”, la ruminatio della parola di Dio, non viene tolta. I suoi frutti non svaniscono ma si trasformano in cibo ed alimento costante dell’anima. E ne trae vantaggi anche il corpo, come ormai è assodato. È “la sola cosa di cui c’è bisogno”, dice Gesù. La sola cosa. In un’epoca di distrazioni di massa, la meditazione della parola di Dio, la preghiera del cuore, può sembrare una perdita di tempo, mentre essa è la sola cosa necessaria. La vita viene dal Verbo. Dio parlò e partorì la creazione. Per essere creati a vita nuova, rimessi al mondo, dobbiamo apprendere da Maria, o dalle due Maria, a meditare, a riposare nella culla/crogiolo della Parola. Il mondo ha bisogno di meditazione, senza la quale ogni attività risulta una perdita di tempo, come del resto si legge nel Salmo 127 : “Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori; se il Signore non protegge la città, invano vegliano le guardie. Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare e mangiate pane tribolato; egli dà altrettanto a quelli che ama, mentre essi dormono”.

Salvatore Bernocco