“Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”. È questo il tema scelto da Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace, che la Chiesa celebra ogni anno il 1° gennaio. I motivi di questa scelta sono riassunti nel comunicato diffuso dal Pontificio Consiglio Giustizia e pace: “Il tema - si legge - intende sollecitare una presa di coscienza dello stretto legame che esiste nel nostro mondo globalizzato e interconnesso tra salvaguardia del creato e coltivazione del bene della pace.
Tale stretto e intimo legame è, infatti, sempre più messo in discussione dai numerosi problemi che riguardano l’ambiente naturale dell’uomo, come l’uso delle risorse, i cambiamenti climatici, l’applicazione e l’uso della biotecnologie, la crescita demografica.
Se la famiglia umana non saprà far fronte a queste nuove sfide con un rinnovato senso della giustizia ed equità sociali e della solidarietà internazionale, si corre il rischio di seminare violenza tra i popoli e tra le generazioni presenti e quelle future”. La tutela dell’ambiente riveste un’importanza fondamentale per il futuro del nostro pianeta, affidato da Dio all’uomo perché se ne serva per fini di vita e non di morte.
L’uomo quale garante della vita, custode della creazione e non già curatore fallimentare ed artefice di distruzioni su vasta scala. È di tutta evidenza che certe scelte industriali, la devastazione di intere aree del mondo, l’aggressione all’ambiente sistematicamente realizzata da certo capitalismo selvaggio e nemico dell’uomo, predatore di risorse e sfruttatore del lavoro dei poveri, condurrà l’umanità sull’orlo di baratri apocalittici, a meno che non si faccia – e subito – marcia indietro.
Ne va del futuro dell’uomo, del futuro delle giovani generazioni, le quali hanno il diritto di ottenere in consegna i beni del mondo e di goderne rettamente, un’aria salubre, un ambiente biofilo. Consegnare loro una quantità di problematiche irrisolte a causa della volontà di dominio delle grandi potenze mondiali, denota una inclinazione egoistica che ha del diabolico. Dall’egoismo all’eclissi della pace il passo è breve.
Anche noi abbiamo il dovere di agire per la conservazione del nostro territorio. La Murgia, le nostre campagne, il nostro verde pubblico, non possono essere deturpati o resi pattumiere a cielo aperto.
Il comportamento incivile di alcuni, frutto di ignoranza e scarsissimo senso del bene comune, disonora un’intera città che pure annovera persone che ogni giorno si battono perché trionfino l’educazione alla bellezza, il senso civico, il rispetto verso gli altri e se stessi.
La vita è un continuo processo educativo.
Educhiamoci ed educhiamo al rispetto della vita sotto ogni aspetto, pienamente consapevoli che saremo giudicati anche per il modo come avremo trattato quello spicchio di creazione affidatoci da Dio.
Salvatore Bernocco