1983 - 28 agosto 2013, XXX Anniversario di Parrocato di don Vincenzo Pellegrini

Con la speranza di interpretare i sentimenti della comunità parrocchiale, rivolgo i miei più sinceri e amichevoli auguri a don Vincenzo per il 30° anniversario di parrocato.
Fu destinato al SS. Redentore dal servo di Dio don Tonino Bello, dopo il lungo periodo di parrocato di don Michele Montaruli. Anzi, fu la prima nomina compiuta dall’indimenticato Vescovo, col quale don Vincenzo da molti anni prima aveva intrattenuto ottimi rapporti. Trent’anni non sono pochi, e probabilmente un bilancio di questi anni sarebbe in qualche misura ingeneroso perché peccherebbe per difetto. Del resto, chi potrebbe, senza apparire irriguardoso e tronfio, giudicare un altro uomo, il suo impegno, i suoi travagli? Non mi fa velo l’amicizia ormai più che ventennale con don Vincenzo, il quale ha sempre avuto a cuore il SS. Redentore e le persone della comunità che gli fu affidata. Per quanto mi riguarda, non posso che ringraziarlo per quanto ha fatto per me in questo lungo tempo di frequentazione, avendomi chiamato molti anni or sono a scrivere per il mensile “Fermento”, unico giornale mensile edito da una parrocchia nella Diocesi, contribuendo così alla mia formazione personale. Lo “svecchiamento” teologico mi pare un’altra sua caratteristica, nel senso che egli ama approfondire le questioni di fede, studiare i sacri testi, restituirli alla loro primigenia bellezza e al loro autentico significato. Su tutto prevale la misericordia, il perdono, la compassione, sulla scia del Buon Samaritano, che non si domandò chi fosse l’uomo pestato a sangue dai ladroni, quale fosse il suo orientamento sessuale, quale la sua fede religiosa, se fosse un peccatore o un sant’uomo, ma si  prodigò per lui standogli accanto, vegliandolo per una notte. A ciascuno di noi spetta il compito di operare secondo misericordia, mentre il giudizio spetta a Dio e a Lui solo. Lo stesso Papa Francesco si è detto impossibilitato a giudicare: “Chi sono io per poter giudicare un altro essere umano?”. La misura dell’amore è amare senza misura. Questo è il comandamento nuovo lasciatoci dal Cristo, non un “nuovo comandamento” che va ad aggiungersi agli altri, ma il “comandamento nuovo”, che cioè ingloba in sé e supera e perfeziona tutti gli altri: “amatevi come io ho amato voi”. Fino alla fine, in ogni circostanza, con le opere e con le parole. Don Vincenzo, in questi anni, si è rimboccato le maniche. Certo, tanto resta da fare, con il sostegno della comunità e delle persone di buona volontà. Un parroco, un uomo, da solo può fare ben poco. E bisognerebbe domandarsi, quando siamo in procinto di emettere sentenze, se le eventuali mancanze del parroco dipendano dal parroco stesso oppure dalla nostra scarsa partecipazione, dalle nostre omissioni, dalle nostre pigrizie. La lieta circostanza dell’arrivo della Madonna Pellegrina di Fatima, che ha catalizzato l’attenzione dei fedeli per un’intera settimana, suscitando conversioni ed emozioni forti, in occasione del 30° anniversario di parrocato di don Vincenzo, può essere letta come un segno, direi quasi come un augurio a perseverare nell’amore verso Dio e verso il prossimo. Non due amori differenti, ma un unico amore, poiché Dio si è fatto uomo e quanto è fatto all’uomo è fatto a Lui. Auguri, don Vincenzo, e a nuovi traguardi!

Salvatore Bernocco